Tomba etrusca Ipogeo dei Volumni

La scoperta dell’Ipogeo dei Volumni

Sapete come ho scoperto la storia dell’Ipogeo dei Volumni? Beh, è il caso di dire “scavando come un archeologa” curiosa tra libri e web.
Siamo nel 1840 e un ponteggiano stava arando il terreno con i suoi buoi, ma all’improvviso le zampe degli animali cominciarono a sprofondare. Sul momento non riuscì a spiegarsi il motivo, così, durante la notte, tornò a verificare ciò che era successo.
Prese una pala e cominciò a scavare finché non scoprì una scala di pietra che si inoltrava sotto terra. L’uomo non voleva rivelare a nessuno quella scoperta straordinaria, così cercò di coprire la buca con alcune fascine.

La scala che scende all'Ipogeo dei Volumni
Scala che conduce all’ingresso dell’Ipogeo dei Volumni (Perugia)

Nei giorni seguenti, a forza di scavare, alcuni sostengono che riuscì ad arrivare all’ingresso dell’Ipogeo, e spostare il grande masso di pietra che vi era davanti, con l’aiuto della famiglia.

In quel periodo, però, si stavano svolgendo i lavori per la costruzione della strada che avrebbe collegato Ponte San Giovanni con Perugia, passando per Piscille, così il suolo subì alcune trasformazioni che fecero rinvenire numerose tombe etrusche.
Ovviamente tutto passò nelle mani delle autorità, anche se molte delle scoperte non vennero documentate.

Dopo il 1860, sopra l’Ipogeo, fu costruito il complesso tuttora visibile che conserva le opere e le urne etrusche della Necropoli del Palazzone: l’Antiquarium.

 
 

 

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